venerdì 22 agosto 2008

THE OPEN

One-forty-four to the hole, Colin queste le parole del caddie di Monty sul secondo colpo alla prima buca del Royal Birkdale, uno dei più famosi links d Inghilterra sede, quest’anno, del 139° British Open. E’ da qui, da questi pochi metri che mi separano dal campione scozzese per sette volte consecutive numero uno in Europa che comincia la mia affascinante avventura, sia pur breve, nella fredda e ventosa Inghilterra.
E’ il terzo giorno di gara, è mattina presto e sono reduce da due ore e mezza di macchina, il tempo necessario per raggiungere il circolo da quella ridente cittadina che è Leeds, dove sono ospitato, insieme ad altri due ragazzi di Padova, da un maestro di golf inglese con un glorioso passato nell’ European Tour.
Comincio a seguire Montgomerie e subito mi rendo conto di essere completamente in un altro mondo, in un mondo di grandi, in mezzo a gente che ha fatto e sta facendo la storia del golf. Un boato improvviso mi costringe a girarmi e vengo catapultato sul green della buca nove dove incontro Ernie Els che ha appena imbucato il putt per il par da una distanza considerevole. Lo seguo. Mi stupisce la sua impressionante facilità di swing con quel ritmo cosi perfetto, e la sua eleganza nel riporre il bastone nella sacca. Penso che anche da questi piccoli gesti si capisca la classe di un uomo, prima che di un giocatore.
Il campo con questo vento così forte, cosi fastidioso è veramente difficile e ogni piccola imprecisione è sempre pagata almeno con il bogey. E’ un open un pò particolare, è l open del grande assente Tiger Woods, rimasto nella sua splendida residenza in Florida per un brutto infortunio al ginocchio; è l open dei legni tre tirati come secondi a par quattro dove normalmente si gioca ferro sei ed è l open dove in testa alla classifica c’è il grande, intramontabile, squalo bianco, l’australiano greg norman protagonista di tre giri davvero memorabili. Peccato per l’ultimo giorno, ma di fronte a quelle seconde nove di Harrington nessuno poteva cambiare il corso e il destino di questo open. Bravo Harrington allora che ha lottato per conquistare il suo secondo Open consecutivo.
A fine giornata, nel percorso che separa l uscita del golf con il parcheggio dove avevamo posteggiato la macchina, ero soddisfatto per la giornata trascorsa, volevo mettere subito in pratica quello che mi sembrava ave r imparato da quei fenomeni e sentivo ancora in corpo quelle emozioni che solo l Open ti fa vivere, anche solo quando sei un semplice spettatore pagante.